I come…Irace

Care famiglie multilingue

pronti per la rubrica della letteratura italiana per l’infanzia?

Oggi mi sono sentita in difficoltà nella scelta di un libro dell’autrice (e attrice teatrale) italiana Pina Irace. Ho optato per I mostri del buio, una strana storia di amicizia (2020) e ho accantonato per il momento un altro suo testo (piuttosto autunnale) che adoro in egual modo.

Poiché spesso la stagione invernale, con le sue lunghe ore di buio, possono alimentare alcune paure, ho optato per I mostri del buio e ve lo propongo anche perché racconta uno spaccato di vita comune, racconta l’importanza delle parole, racconta di diversità e di amicizia.

Il libro può essere letto in autonomia a partire dai 9 anni e può destare interesse anche fino ai 12. È un racconto lungo che occupa lo spazio di 70 pagine tra frasi scritte con nobile mano poetica (ma anche semplice e diretta, tipica dell’autrice Irace) e disegni ben definiti, quindi facilmente riconducibili al quotidiano, realizzati da Chiara Lamieri, giovane illustratrice sarda.

Il testo non è un racconto sui mostri, né un racconto sulla paura: è diviso in capitoli e ogni capitolo è assimilabile ai vari mostri e accessi ai mondi di paura (armadio, la zona sotto il letto..); in ognuno di questi mondi ci giungono i due protagonisti: il bambino Camillo detto Millo e Scri, il mostro della scrivania.

Una notte Millo si convince, dopo gli incessanti (ma non invadenti) tentativi della mamma a dormire con la luce spenta e decide così, con un grande atto di coraggio e sotto la protezione del suo casco di cartone, di affrontare la sua paura del buio.

Ogni notte Millo passa in rassegna tutti i luoghi in cui potrebbe nascondersi un mostro, ma quella notte, la notte della luce spenta, Millo si dimentica di controllare la scrivania…  A un certo punto si materializzano dei suoni e una voce cupa e spaventosa provenire proprio dalla scrivania: è Scri. I due dialogano e Millo gli propone di restare perché non è un mostro cattivo, ma Scri non vuol rimanere perché deve aiutare i bambini come Millo a diventare grandi, conoscendo le paure e imparando a governarle e/o superarle.

Scri gli confessa le sue paure e fatiche che, per essere superate, deve tornare nel mondo dei mostri e dimostrare di essere diventato grande, essendo riuscito a spaventare un essere umano.

Comincia così il viaggio nei vari capitoli-mondi dei mostri, fino a giungere nel mondo delle storie, ovvero nell’accesso al mondo dei mostri comodino. Il comodino supporta i libri, è il luogo in cui i libri trovano spazio e le storie il loro flusso narrativo. I mostri, spiega Scri, si nutrono di storie, o meglio…di parole, parole dolci, salate, amare…parole che, stando a tavola, passano dall’orecchio per arrivare nella pancia dopo essere passate dal cuore e smosso le emozioni. Ci sono anche parole indigeste, come quelle offensive che, sia in Millo che in Scri, rimbalzano a lungo in testa.

Il messaggio che amo leggere in questa storia è che in teoria la diversità fa paura a tutti ma nel momento in cui si entra in contatto con ciò che è diverso, questa non è più oggetto di paura, ma di analisi e giudizio e magari…di amicizia.

Sonia


I libri di Pina Irace non sono purtroppo disponibili nelle biblioteche di Bruxelles. Li potete trovare in libreria! Buona lettura.

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